Risonanza Magnetica

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La Risonanza Magnetica (RM) è una tecnica diagnostica che non utilizza radiazioni ionizzanti.

La diagnostica mediante RM utilizza campi statici di induzione magnetica e onde elettromagnetiche a radiofrequenza (RF).

Questa metodica consente la diagnosi di condizioni patologiche che coinvolgono il sistema nervoso centrale e periferico, l’apparato muscolo-scheletrico (ossa, articolazioni, muscoli e tessuti molli), l’addome superiore e la pelvi.

Come prepararsi alla risonanza magnetica

La Risonanza Magnetica non è un esame doloroso.

E’ fondamentale che il paziente collabori con il Tecnico di Radiologia e il Medico (Responsabile della prestazione diagnostica) per la compilazione del questionario anamnestico e l’esecuzione dell’esame.

Compilazione del questionario

La compilazione del questionario prevede il paziente che deve sottoporsi alla Risonanza Magnetica, risponda ad una serie di domande quali, ad esempio:

  • Ha già eseguito una Risonanza Magnetica?
  • Ha mai lavorato (o lavora) come saldatore, tornitore, carrozziere
  • È in stato di gravidanza certa o presunta
  • Ha mai avuto reazioni allergiche dopo mezzo di contrasto
  • Ha subito interventi chirurgici? Se si, quali?

Inoltre il medico dovrà accertarsi che il paziente non sia portatore di materiale che potrebbe avere delle controindicazioni all’esecuzione della Risonanza Magnetica.

Per questa ragione potrà porre domande quali:

  • Ha un Pace-Maker cardiaco o altri tipi di cateteri cardiaci?
  • Ha clips su aneurismi (vasi sanguigni), aorta, cervello ? Valvole cardiache?
  • Ha stents o defibrillatori impiantati?
  • Ha distrattori della colonna vertebrale ?
  • Ha Pompa di infusione per insulina o altri farmaci ?
  • Possiede corpi metallici nelle orecchie o impianti per udito ?
  • Ha neurostimolatori, elettrodi impiantati nel cervello o subdurali ?
  • Altri tipi di stimolatori ?
  • Ha un dispositivo intrauterino (IUD)
  • Ha una derivazione spinale o ventricolare?
  • Possiede protesi dentarie fisse o mobili?
  • Ha protesi metalliche (per pregresse fratture, interventi correttivi articolari, etc), viti, chiodi, filo.

Cosa fare prima della Risonanza Magnetica

Dopo aver compilato il questionario è opportuno che il paziente depositi nello spogliatoio – negli appositi armadietti – ogni oggetto metallico o di supporto magnetico come telefoni cellulari, monete, orologi, chiavi, orecchini, spille, gioielli, fermagli per capelli, tessere magnetiche, carte di credito, etc).

Se il paziente ha un apparecchio per l’udito, lenti a contatto, occhiali o protesi dentarie, vanno anch’esse riposte negli appositi armadetti.

Il paziente deve poi spogliarsi ed indossare il camice monouso forniti dal personale di servizio.

È inoltre fortemente consigliato eliminare il trucco o la lacca dai capelli poiché potrebbero creare artefatti riducendo la qualità delle immagine.

Come si effettua la Risonanza Magnetica

La risonanza magnetica è una procedura sicura al 100% che non provoca dolore nè particolare fastidio. L’esame prevede che il Tecnico di Radiologia appoggi le bobine (fasce, casco, piastre…) in prossimità della parte da esaminare nel paziente che è sdraiato su un lettino in posizione supina o prona.

L’applicazione delle bobine non provoca dolore dal momento che sono state studiate, progettate e realizzare per adattarsi alle diverse regioni anatomiche. Nel corso dell’esame, il paziente potrà avvertire dei suoni ritmici e vibranti, prodotti dal movimento dell’apparecchio che tuttavia non avranno alcuna ripercussione sul suo stato di salute.

Qualora fosse prescritto dal Medico Specialista, è possibile svolgere la risonanza magnetica con mezzo di contrasto.

La differenza rispetto alla precedente modalità consiste nell’iniettare al paziente un Mezzo di Contrasto allo scopo di ottimizzare l’accuratezza delle immagini diagnostiche.

Eventuali complicanze

In caso di malesseri, il paziente, dotato di un dispositivo di segnalazione, ha la possibilità di avvertire il personale medico in qualsiasi momento. In questo caso l’esame clinico verrà immediatamente sospeso.

Cosa è il mezzo di contrasto

La somministrazione del mezzo di contrasto per via endovenosa è parte integrante dell’esame della Risonanza Magnetica e, in alcuni tipi di indagine, è fondamentale per la corretta diagnosi.

L’Agenzia italiana del Farmaco (AIFA) si è recentemente pronunciata (Nota del 12/02/2018), secondo le direttive europee di EMA (European Medicines Agency), in merito al rischio di deposizione dei mezzi di contrasto a base di Gadolinio nei tessuti cerebrali. Il testo afferma che non esiste attualmente alcuna evidenza che la deposizione cerebrale di Gadolinio, fenomeno in generale più probabile con i mezzi di contrasto a struttura lineare rispetto a quelli con struttura macrociclica, causi danni ai pazienti. Tale tutela cautelativa è assunta in considerazione della mancata conoscenza sui rischi a lungo termine. Da tenere in considerazione, inoltre,  i rischi generici di ipersensibilità, caratteristici di ogni formulazione iniettabile (Circolare del Ministero della Sanità 900.VI/11.AG./642 del 17.9.97).

Mezzo di contrasto nei pazienti con insufficienza renale

Particolare attenzione deve essere riservata ai pazienti con insufficienza renale lieve: questi infatti devono eseguire preliminarmente il dosaggio della creatinina del sangue (ESUR 2012) e presentarlo al personale medico della sezione di Risonanza Magnetica per poterne valutare la funzionalità renale.

Questa categoria di pazienti è esposta maggiormente al rischio di sviluppare, in seguito alla somministrazione per via endovenosa di un mezzo di contrasto a base di Gadolino, una rara patologia nota come Fibrosi Sistemica Nefrogenica (FSN).  Si tratta di una patologia rara caratterizzata da ispessimento della cute e dei tessuti connettivi, debilitante e potenzialmente fatale.

Tuttavia, in base alle recenti evidenze in letteratura, l’uso del mezzo di contrasto a base di Gadolinio, in pazienti considerati ad alto rischio, nei dializzati e/o sottoposti a trapianto renale, è strettamente legato ad una scelta consapevole e condivisa tra il clinico richiedente e medico radiologo, nel rispetto del minor costo biologico e migliore risposta diagnostica.

Mezzo di contrasto nelle donne in gravidanza e allattamento

Una seconda categoria di pazienti che richiede un’attenzione particolare è costituita dalle donne in gravidanza o che allattano. Nel primo caso infatti l’impiego del Gadolinio richiede la valutazione del rapporto rischio/ beneficio. (Xagena2003, Fonte: UCSF – University of California San Francisco).

A maggior ragione risulta fondamentale la comunicazione preventiva dello stato interessante al Medico Responsabile dell’esame RM. In ogni caso, a tal proposito, si informa che i mezzi di contrasto Gd-chelati, a basso dosaggio, non creano problemi. Nel secondo caso è opportuno comunicare anche l’eventuale fase di allattamento per concordarne le eventuali modalità e tempi di interruzione in relazione all’effettuazione dell’esame RM.

Ogni eventuale chiarimento in merito all’esecuzione dell’esame RM con mezzo di contrasto può essere richiesto al personale dell’Unità Operativa; in alternativa, preso atto delle informazioni fornite nel modulo di consenso, il paziente può richiedere ulteriori spiegazioni al medico radiologo.

Presso il nostro centro radiologico Dimaraggi è possibile effettuare una risonanza magnetica aperta con i macchinari Magnetom Essenza Siemens da un 1,5 T e O-Scan Esaote 0.31T in particolare, quest’ultimo è dedicato allo studio delle piccole articolazioni come il ginocchio.

Modulistica da scaricare

Apparecchiatura Risonanza Magnetica. Scarica il Pdf

Consenso Informato. Scarica il Pdf

Delega. Scarica il Pdf

Dieta per la Risonanza Magnetica all’ addome superiore. Scarica il Pdf

Modulo di Stato di Gravidanza. Scarica il Pdf

Prenotazioni Esami. Scarica il Pdf

Profilassi. Scarica il Pdf