Il ginocchio è una delle parti del corpo umano che più spesso è soggetto a traumi: non solo nel caso di sportivi (il caso classico dei calciatori), ma anche nella vita quotidiana la sua conformazione e posizione lo espongono agli infortuni.

Per questo, capita con frequenza che – per indagare la causa del dolore percepita dal paziente in questa zona – il medico possa prescrivere la risonanza magnetica o la radiografia. Scopriamo insieme quali sono i casi in cui viene suggerito un esame diagnostico piuttosto che l’altro.

Risonanza magnetica al ginocchio

Per comprendere le eventualità in cui possa essere prescritta la risonanza magnetica al ginocchio è opportuno, prima di tutto, ricordare quale sia il funzionamento di questo strumento diagnostico.

La risonanza magnetica (RM) è un macchinario che basa il proprio funzionamento sull’emissione di un campo magnetico; si tratta di un esame non invasivo e che non comporta particolari rischi per il paziente, anzi: è particolarmente importante e utile per i medici in quanto è capace di restituire immagini tridimensionali precise, dettagliate e proposte da tre angolazioni differenti (sagittale, coronale e assiale).

Per questo motivo la risonanza magnetica al ginocchio viene impiegata con lo scopo di diagnosticare danni quali:

  • Infortuni di natura traumatica: per citare solo alcuni esempi è possibile verificare la presenza o meno di distorsioni;
  • Danni a cartilagine e menischi: questo genere di traumi sono molto più frequenti tra gli sportivi, ma non sono da escludere anche – con incidenza minore e con caratteristiche differenti – anche negli anziani e nei pazienti sovrappeso.
  • Fratture che coinvolgono rotula, tibia o femore; in questo caso specifico il referto avrà particolare rilevanza per l’ortopedico.
  • Patologie a carico del midollo osseo, come l’osteomielite che potranno essere trattate con la collaborazione di oncologi.

Appare quindi evidente come la risonanza magnetica possa essere in grado di fornire informazioni preziose non solo sui cosiddetti tessuti molli (legamenti, nervi, muscoli e vasi sanguigni), ma anche su cartilagini e ossa.

Tuttavia, a fronte dei numerosi vantaggi garantiti da questo esame diagnostico, esistono alcuni svantaggi quali il costo della risonanza magnetica (che diventa particolarmente costoso nel caso in cui non si utilizzi il Servizio Sanitario Nazionale) e i tempi di attesa che spesso non coincidono con la tempestività con cui sono spesso necessari questi esami.

Radiografia al ginocchio

La radiografia al ginocchio (nota anche con RX ginocchio) è un esame radiologico che viene eseguito grazie all’impiego di raggi X (e non di un campo magnetico come accade nel caso della risonanza magnetica) che, attraversando il corpo umano, si imprimono su una lastra con un sistema fotosensibile.

Il referto della radiografia permette di analizzare in maniera più precisa l’apparato scheletrico rispetto ai tessuti molli in quanto il primo, grazie alla propria composizione, si presta meglio all’impressione fotografica.

È opportuno sottolineare che – anche nel settore si parla ancora di lastra – ad oggi le immagini prodotte sono tutte digitali ed elaborate tramite un rilevatore: per questo i risultati della radiografia vengono vengono consegnati su CD/DVD

In conclusione, la risonanza magnetica al ginocchio viene prescritta dal medico ogni qualvolta desideri avere un quadro completo di tutte le componenti (sia quelle ossee sia quelle dei tessuti molli), al contrario potrà prescrivere la radiografia – spesso in aggiunta alla RM – per verificare lo stato di salute delle componenti ossee vicine a quella in analisi.